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La Pieve di S.Pietro
La Pieve di S. Pietro a Tavernola Bergamasca (BG).

Tavernola Bergamasca

Il paese si trova sulla sponda occidentale del Sebino, all'altezza di Montisola, ed è formato da un nucleo principale che sorge sulla riva del lago e dalla frazione alta di Cambianica, che si affaccia in posizione panoramica sopra una terrazza sul fianco del monte Saresano.
Sconvolto nel 1906 da una frana che fece rovinare nel lago una parte delle case più vicine alla riva, il paese mostra ancora numerosi elementi di interesse storico e artistico, oltre a quelli di ordine paesaggistico derivanti dai prospetti sulla parte occidentale di Montisola e sulla sponda del Sebino bresciano; di una certa suggestione anche il percorso della litoranea, che da qui a Castro conserva quasi integri alcuni tratti del tracciato originario aperto nel 1848.
Panorama Lago d'Iseo
Del borgo fortificato medievale di Tavernola sono rimasti la trecentesca torre in pietre squadrate dei Fenaroli (gli antichi feudatari) che, restaurata nella parte alta, serve da campanile per la parrocchiale; accanto ad essa, un tratto di muro coronato da merlature e, in via Torre, la porta e frammenti del castello che comprendeva quasi tutto l'abitato. Scomparsa alla vista è invece una seconda torre, che era orientata verso il porto ed è incorporata nella casa parrocchiale.
Apparteneva alla stessa famiglia Fenaroli anche la villa, circondata da un grande parco botanico, posta sul lungolago all'ingresso del paese: ampliata a fine '700 sulla precedente dimora cinquecentesca, presenta una loggia a piano terra che riprende quella del corpo sporgente al piano superiore; sul portale in pietra locale è incuneato lo stemma dell'antica famiglia. A fianco della villa Fenaroli un complesso di antiche case, con resti di decorazioni sulla facciata e ampi poggioli in ferro battuto, è ciò che resta delle abitazioni litoranee esistenti prima dell'avvallamento di inizio secolo; alcune di esse erano di notevole prestigio, in particolare palazzo Caprioli, con loggia del Donegani e galleria affacciate al lago.
La forma urbana del centro storico si è invece mantenuta, con la via principale (via Pero - via Chiesa) da cui si dipartono le strade di risalita al monte e i vicoli di raccordo con il lago: uno schema comune a molti paesi sebini. I caseggiati tra le vie Bisacola, Torre e Pero sono forse i resti della "Ca' de la Conta", il palazzo in cui aveva sede il feudatario locale: prima di proprietà dei conti Suardi o dei Martinengo, passò in seguito ai Fenaroli. La sua costruzione è antecedente il 1490, come documentavano la data e l'iscrizione in caratteri gotici con il nome della casata Fenaroli visibili prima della recente ristrutturazione dell' edificio.
Nell'estremità settentrionale del paese, superata la parrocchiale, la via Molini ricorda già nel nome la presenza di edifici e strutture idrauliche azionate dal torrente Rino e utilizzate anche per far funzionare un frantoio per la macinazione delle olive.
Al ponte sul Rino un'edicola è dedicata al "santo dei ponti", S. Giovanni Nepomuceno, una devozione non molto diffusa nella zona legata al santo boemo martirizzato per annegamento per non aver voluto violare il segreto confessionale.
Tavernola, presenta edifici religiosi di diverso interesse e pregio. Fra questi, l'oratorio di S. Giorgio, che risale all'XI secolo e si trova in località Gallinarga (un antico agglomerato rurale, già stazione militare nel Medioevo e punto di approdo per le imbarcazioni in un tratto difficile della costa). Nel cuore del paese, all'interno della chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena (metà del '700) notevoli sono il ricco coro ligneo di Giovanni Antonio Sanz e l'altare del Rosario, attribuito ad Andrea Fantoni.
Ma i più pregevoli monumenti sono sicuramente la chiesa di S. Pietro e la chiesa del "S. Michelone" a Cambianica. La chiesa di S. Pietro, presso il cimitero, è l' antica parrocchiale di Tavernola e dei paesi montani di Vigolo e Parzanica; il campanile cuspidato e con bifore si innalza ben visibile sopra le case tra il verde dei cipressi. Costruita nel XIII secolo" ampliata nel XV e parzialmente modificata nel '700, contiene, oltre a quelli del Romanino, affreschi del, 400 e del, 500: un Cristo benedicente, una Pietà ed altre figure che ricoprono completamente la parete di fondo.
Sul fianco della collina sovrastante Tavernola, la frazione alta di Cambianica, vera terrazza sul lago e su Montisola, è disposta parallelamente all'andamento della costa montana. È un borgo antico, forse antecedente per origine il paese a lago. All'estremità meridionale della piazzetta della frazione sorge il "San Michelone",come è affettuosamente denominata la piccola e più antica chiesa del paese. Vincolata come monumento nazionale, dopo anni i abbandono è ora in avanzato stato di restauro. La singolarità della forma - facciata priva di ingresso, abside elicoidale a pietre squadrate con archetti pensili, mensole e modanature di appoggio della copertura, fà propendere per una datazione più antica (XI sec.) di quanto fino ad ora ritenuto.
I recenti restauri hanno rimesso in luce la ricca decorazione interna ed hanno salvato in extremis i residui affreschi presenti sul fianco, tutti di particolare interesse per l'arcaicità e in alcuni casi l'inusualità dei sogetti e dei modi di rappresentazione. Sulla parete esterna si affiancano S. Giorgio con il drago e la principessa, una Madonna in trono, S. Michele Arcangelo dalle grandi ali rosse nell'atto di pesare le anime, S. Cristoforo con il bambino. Internamente, nella piccolissima aula unica, sorprendenti per la freschezza dei colori, affreschi tre-quattrocenteschi, decorano l'apside e le pareti. Madonna col Bambino Nel catino apsidale è rappresentata la "Maiestas Domini" al centro della mandorla iridata; nel Libro che il Cristo tiene sulle ginocchia è riportata la data: 1364. Ai lati due Evangelisti, Luca e Marco, sono rappresentati con grandi ali, corpo umano e le teste dei rispettivi animali-simbolo, il toro e il leone. Sulla parete absidale, al centro, fra due monofore, la Crocifissione (Cristo in croce fra Maria e Giovanni), una Madonna col Bambino, e Santa Lucia nell'atto di portare lo stilo agli occhi. Interessantissimi anche gli affreschi sulle pareti laterali, in parte datati al 1486: la Maddalena dai lunghi biondi capelli che le ricoprono interamente il corpo, il Beato Simonino (la cui devozione, presente anche altrove nelle valli bresciane, è legata alla predicazione francescana contro l'usura e gli ebrei),
S. Gottardo, S. Elena con la Croce, S. Antonio Abate, S. Bartolomeo, Maria bambina con S. Gioacchino e S. Anna. Le vie pedonali di collegamento interno agli agglomerati abitativi di Tavernola sono scandite da graziose edicole e "santelle", che ripetono in ingenue raffigurazioni affrescate l'iconografia popolare e meriterebbero una maggiore valorizzazione.
Uguali raffigurazioni si trovano su pareti esterne dei cascinali sparsi sulle pendici del colle. Il santo più rappresentato è certamente S. Antonio Abate, per il suo legame con la civiltà contadina e i suoi riti propiziatori in relazione al ciclo delle stagioni.

Gabriella Motta

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